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AMICIZIE E SOGNI

Amicizie e sogni Marco, io, Jorge, Elene e Leticia
Marco, io, Jorge, Elene e Leticia a Bristol

Amicizie e sogni

Quando arrivai ad Oxford mi sentivo perso senza amicizie e pieno di sogni vagavo per strade sconosciute. Tutto per me era nuovo e continuavo a pensare se mai fossi riuscito a farmi dei buoni amici qui in questa parte di mondo.

Erano passati mesi era esplosa l’estate, il caldo avvolgeva le torri e tutti gli antichi edifici di Oxford. Si camminava con abiti leggeri, una maglietta addosso e zaino sulle spalle. Alcune sere in settimana andavo al corso gratuito di Inglese FellowEnglish, qui insegnanti di varie età si alternavano per migliorare il nostro livello di comunicazione e grammatica, ma più che altro queste serate servivano per stringere nuove amicizie.

Il periodo era perfetto, fine giugno, io ero appena tornato dall’Italia dove avevo festeggiato il mio quarantesimo compleanno e il campionato del mondo di calcio era nel pieno dello svolgimento, tutti i pub erano pieni di gente e fiumi di birra animavano quelle particolari giornate Inglesi.

Ricordo che in quel periodo spesso bigiavo il corso di Inglese, se l’Inghilterra giocava il mio cellulare puntualmente suonava…:
“Stasera ore 7.00pm da Wig & Pen per la partita, ok?” Marco o Davide, amici conosciuti al corso mi chiamavano ed organizzavano la serata.

Serate e Mondiali

Andare al pub era un buon motivo per stare tutti insieme e fare nuove amicizie.
Ragazzi da ogni parte del mondo riempivano i locali ed è stato così che al nostro tavolo italiano si sono presto aggiunti degli spagnoli, un francese e addirittura una ragazza di Taiwan.
Io, Marco, Davide, Theodore, Elena, Mika e Leticia ci trovavamo ogni qual volta l’Inghilterra giocasse.

Mondiali al pub con un litro di birra in mano
Io, Davide e Marco da “Wig & Pen” per il mondiale

I pub erano strapieni di gente speranzosa e urlante e si sentiva l’elettricità vibrare sulla pelle, poi il fatto che al bancone venivano servite solo delle enormi birre da un litro aiutava a mantenere l’atmosfera allegra e tutti andavano in giro brindando con questi colossali bicchieri di plastica molto simili a dei secchi.
Queste serate ci hanno molto avvicinato e hanno fatto sì che si creassero delle belle amicizie.

Nella serata della semifinale Inghilterra-Croazia il pub era più gremito del solito.
Ricordo che ogni persona aveva in mano il proprio personale “secchio” di birra e la fila al bancone era costantemente lunghissima. Aspettavamo intrepidi il fischio di inizio ascoltando i cori che rimbombavano forti tra le mura del vecchio pub inglese. Speranze, amicizie e sogni legati insieme in questa magica serata.

amicizie e sogni
Aspettando la semifinale

Ad un certo punto della partita l’Inghilterra beneficiò di una punizione dal limite, il silenzio calò nella sala e tutti gli occhi erano rivolti al maxi schermo sopra il bancone.
Il tiro fu forte e preciso e il pallone con una traiettoria velocissima si diresse verso la porta avversaria, l’adrenalina era al massimo: un frammento di secondo…: GOOAAAAL!

Il locale venne travolto da fiumi di persone danzanti e pioggia di birra cadevano da tutte le parti imbrattando ogni tifoso, le urla di gioia sembravano far tremare l’aria e il pavimento vibrava sotto l’incessante saltare del pubblico eccitato ed incredulo.

Siamo stati travolti da tutti questi festeggiamenti, salti, cori, abbracci e birra hanno riempito quei minuti interminabili verso il fischio finale. Ma come si dice spesso, la palla è rotonda e a metá del secondo tempo la Croazia era riuscita a pareggiare. Un alone di tristezza era calato sulla gente, l’ombra della sconfitta ad un passo della finale si presentava crudele sull’isola della regina Elisabetta… ecco che cominciavano i supplementari!

Avevamo sognato di vedere l’Inghilterra vincere quei mondiali, proprio nell’anno in cui tutti noi eravamo lì insieme, questo purtroppo non é stato possibile, la Croazia era riuscita a vincere grazie ai tempi supplementari ma a noi resterà un ricordo indelebile di quel fantastico periodo.

Saluti

Fu una estate caldissima, una di quelle incredibili estati che non ti aspetti in Inghilterra. Il lavoro mi occupava la maggior parte della giornata ma la sera ero libero di frequentare il corso o di andare al bere una birra con i miei nuovi amici.
Riscoprii il piacere di andare al pub e chiacchierare per ore, ritrovai la spensieratezza di tornare a casa a piedi chiacchierando con gli amici con la promessa di ripetere il tutto l’indomani.
Ci vedevamo spesso, ormai quasi tutte le sere avevamo l’appuntamento fisso per una birra ed una chiacchierata.

Sapevamo benissimo che l’Inghilterra é un porto di mare dove la gente arriva e, prima o poi, riparte verso casa. Il primo amico che abbiamo dovuto salutare è stato Davide. Finito il suo periodo di studio è dovuto ritornare a casa in Puglia e non averlo più con noi ha cambiato un po’ le dinamiche del gruppo ed è stato come se qualcosa si fosse rotto…

Amici del corso d'inglese
Amici del corso d’Inglese

Ricordo che quella sera cenammo tutti al “Turtle Bay”, un piccolo ristorante giamaicano proprio vicino al centro. Davide doveva prendere il bus per l’aeroporto alle 11 e noi distratti dal momento uscimmo dal locale alle 10.50! Corremmo tutti insieme sotto quella notte estiva, veloci verso la stazione per salutare per l’ultima volta il nostro caro amico che se ne andava.

Ci abbracciammo stretti, trattenendo in gola quell’emozione che voleva scappare libera, ci salutammo e con un velo di tristezza andammo a casa come al solito camminando tutti insieme ma questa volta in silenzio e sentendoci un po’ più soli sotto il cielo stellato di Oxford.

Io, Marco e Leticia facevamo lo stesso percorso per andare a casa, passavamo tutti per la pazza Cowley Road e, ad un certo punto, imboccavamo strade diverse. Ecco.. ricordo che a quel bivio, in quella notte, ci abbracciammo forte, consapevoli del fatto che prima o poi sarebbe toccato a qualcuno di noi andare e ci saremmo divisi per sempre spezzando ancora una volta quel bellissimo microcosmo di amicizia che ci eravamo creati.

Idee d’estate

Fu un’estate indimenticabile, ricca di serate passate fuori con gli amici a bere e chiacchierare e mi tornarono in mente le serate delle vacanze estive di tanti anni fa quando ogni giorno era festa e ogni notte era magica.

amicizie e sogni
Io, Marco e Theodore

Dopo Ferragosto toccò anche a Theodore salutarci per tornare a Parigi.

Io e Marco intanto continuavamo ad uscire e la nostra amicizia diventava sempre più forte. Con il nostro gruppo di amici frequentavamo quei bellissimi pub dove si poteva respirare la tipica atmosfera British fatta di parole e racconti accompagnati da grosse pinte di birra.

Ricordo che una di quelle sere in cui eravamo tutti insieme a chiacchierare si ipotizzava su chi sarebbe stato il prossimo a tornare a casa e tutti gli sguardi si posarono su di me. Si scherzava dicendo che avrei potuto usare la mia bicicletta scassata per tornare in Italia oppure che sarei potuto tornare a casa a piedi.. Mi prendevano in giro non sapendo che sotto sotto quelle battute stavano alimentando un desiderio nascosto dentro di me, un sogno bellissimo, un’avventura inimmaginabile.

Così diventai di colpo serio e dissi: “sapete che c’è? Avete ragione, tornerò a casa a piedi!” Scoppiarono tutti a ridere ma nelle loro risate si sentiva che avevano percepito la possibilità che fosse tutto vero!

Il gruppo era in continuo cambiamento, a mano a mano che alcuni se ne andavano altri arrivavano portando nuove amicizie, i loro sogni e le loro speranze tra di noi. Erano serate piene di abbracci e saluti, con il comune desiderio che quella bellissima stagione continuasse e che il nostro piccolo mondo resistesse nonostante tutto.

Nuova casa e nuovi amici

L’estate stava finendo e Simona ogni mese era riuscita a ritagliarsi qualche giornata libera per venire a trovarmi in quella che ormai consideravamo la nostra seconda casa. Ancora una volta mi aveva aiutato a cercare una nuova casa, questa volta la scelta era ricaduta su un appartamento a “Fairacres Road” proprio dietro alla casa di Marco, decisamente il mio migliore amico lì ad Oxford.

amicizie e sogni
Mercedes, Will, io, Simona e Raul una serata insieme

In quella nuova bellissima casa ho imparato cosa vuol dire davvero convivere con delle splendide persone. Will, Raul, Mercedes, Ben, Marcelo e dopo qualche settimana Diogo passavano velocemente dall’essere solo coinquilini a diventare amici e le serate trascorrevano tra una cena in compagnia o una serata al pub, oppure sul divano a guardare un film in televisione.

Il mio inglese continuava a migliorare e diventava sempre più facile dialogare con altre persone.

Durante quel periodo ad Oxford ho avuto anche il piacere di conoscere un’altra stupenda persona che è diventata presto un grande amico: Chris è un ragazzo inglese con cui ogni tanto uscivo e con cui passavo intere serate al pub a chiacchierare. Quei momenti mi facevano davvero tanto bene perché Chris mi correggeva quando sbagliavo a parlare e con un sacco di pazienza mi spiegava le “regole” dell’inglese.

 

Ho iniziato anche ad uscire con Lewis, il mio manager alla Tommy Hilfiger, lui è stato fondamentale nel trasloco da un appartamento all’altro, è una persona speciale, gentile e disponibile. Con entrambi ho stretto delle forti amicizie che tuttora restano salde nel mio cuore.

 

Il sogno

L’estate era ormai finita e stava tornando l’inverno, fortunatamente le uscite con gli amici continuavano a scaldare quelle serate sempre più fredde. Il gruppo si era compattato, io insieme a Marco, Leticia, Elena e adesso anche Jorge eravamo come una piccola famiglia a cui ogni tanto si aggiungevano Chris e Lewis e spesso anche il mio coinquilino Will e la simpatica coinquilina di Marco l’Olandese Giudy.

Sapevamo che quello sarebbe stato l’ultimo inverno insieme, io ormai avevo preso la decisione di tornare a casa, sarei partito il 1° Maggio e a piedi avrei attraversato l’Inghilterra, la Francia, la Svizzera e sarei arrivato in Italia seguendo il percorso della famosa Via Francigena….ma questa è un’altra storia!

Mi allenavo tutti i giorni andando a lavoro a piedi e vagando per la città, nei weekend mi impegnavo ancora di più e facevo delle escursioni nei dintorni di Oxford camminando per almeno 20/25 chilometri.

Molta gente mi aveva preso per matto, altri mi vedevano come un grande sognatore… Io nel mio piccolo desideravo solo vivere una grande avventura, una di quelle che ti aspetti possa accadere almeno una volta nella vita!

Proprio grazie a questa nuova avventura che stava per cominciare ho aggiunto alla lista degli amici una nuova persona: Giovanni Mairati. Avevo infatti preso la decisione di aggiungere a questa impresa una raccolta fondi, volevo che il mio cammino significasse qualcosa non solo per me, volevo regalare un sorriso a chi mi stava intorno.

Giovanni è il fondatore di “Casa Alessia”, una associazione onlus vicino alla mia città natale. Quello che è riuscito a realizzare in questi anni, la quantità di bambini che è riuscito ad aiutare è incredibile e ne volevo fare parte anche io.

Lui mi ha accolto subito in squadra, e così ho creato una pagina web per la raccolta fondi da destinare alla causa e lui mi ha fornito tutto l’occorrente per pubblicizzare questa impresa.

Nuove esperienze

Avevo passato il periodo Natalizio a casa con i miei cari e festeggiato con Simona l’arrivo di questo nuovo incredibile anno che stava sbocciando.

Al mio ritorno in Inghilterra avevo cominciato subito a studiare tutti i sentieri che avrei dovuto fare e ad organizzarmi per la mia lunga camminata. Dovevo capire che attrezzatura mi sarebbe servita, quali ostacoli avrei potuto incontrare e più mi informavo più mi rendevo conto che nella parte francese del cammino avrei avuto bisogno di una tenda.

Non avevo mai fatto campeggio in vita mia e la necessità di reperire informazioni mi ha portato a conoscere nuove straordinarie persone, una fra tutti Laura, una ragazza inglese davvero eccezionale che ha già percorso tutta la Francigena di corsa da Roma a casa sua: Londra.

Amicizie e sogni - Primi campeggi
Primi campeggi

Grazie a lei e alle sue amicizie ho cominciato ad approcciarmi al mondo del camping “selvaggio”, che consiste nel piantare una tenda ovunque in mezzo alla natura. Lei e i suoi amici hanno organizzato delle uscite per insegnarmi le basi del campeggio, ricordo una nottata magnifica passata a raccontarci storie incredibili, tutti intorno al fuoco che a fatica riscaldava il freddo clima inglese.

La bella stagione stava nuovamente arrivando nei cieli di Oxford così amicizie e sogni stavano crescendo sempre di più all’avvicinarsi della mia partenza.

Preparativi

“Sei pronto?” Simona era di nuovo qui, “Hai chiuso la borsa? C’é tutto?”

Il sole riempiva la mia piccola stanza al primo piano rendendola luminosissima. Fuori la primavera stava nuovamente nascendo ed i colori dipingevano l’aria di quella fresca mattina di metà Marzo.

Avevo appena chiuso la mia prima valigia piena di tutte le cose da mandare a casa in Italia; avevo chiuso una parte di quello stupendo periodo trascorso ad Oxford, amicizie e sogni dentro quella valigia, si stava definitivamente chiudendo uno dei capitoli più belli della mia vita.

La musica riempiva la stanza (“I Am A River” dei Foo Fighter) facendo vibrare intensamente i ricordi di quello strepitoso anno appena passato ed esattamente in quel momento fui avvolto dalla commozione.

Simona mi abbracciò forte, ero travolto da una miriade di contrastanti emozioni, da una parte la consapevolezza di lasciare gli amici in questa terra lontana, dall’altra il tornare finalmente a casa, in quella casa piena di Amore.

Mi sentivo diviso in due.

Dimissioni

Ricordo che erano circa le 8.30 del mattino, io e Lewis stavamo sorseggiando il nostro caffè appoggiati alla scrivania nel retro del negozio di Tommy Hilfiger.

Si chiacchierava ancora una volta di amicizie e sogni, di persone e progetti.

Lui mi aveva confessato che presto si sarebbe trasferito in Giappone con la sua fidanzata per inseguire i sui sogni e io non potevo non pensare al fatto che in quel preciso momento io stessi già rincorrendo tutti i miei!

“Lewis, è arrivato il momento, devo consegnarti le mie dimissioni!”.
Lo dissi con un nodo in gola.

Quella esperienza lavorativa era stata davvero incredibile, mi aveva fatto crescere, mi aveva fatto vedere come davvero dovrebbe funzionare il mondo del lavoro, mi aveva messo davanti alla cabina di pilotaggio e lo aveva fatto nel migliore dei modi: facendomi lavorare in un ambiente sano e produttivo, senza secondi fini e staticità professionale.

Decisioni

Quell’ultimo periodo fu molto bello.
Era passato ormai un anno dal mio trasferimento in Inghilterra e mi sentivo a casa, avevo creato dei legami forti con persone magnifiche e sapevo che sarebbe stato davvero difficile per me chiudere il capitolo salendo su un aereo e ritrovandomi dopo 2 ore al punto di partenza. Tutte quelle amicizie e quei sogni sarebbero stati archiviati in un attimo, sarebbe stato davvero strano ritrovarsi “sbattuto” di nuovo in quella realtà che avevo deciso di cambiare più di un anno prima.

Da una battuta, nata durante una serata in un pub, stava nascendo quella che sarebbe stata l’avventura più pazzesca della mia vita.

La decisione era quindi presa, avrei camminato fino a casa per riabbracciare tutti e lasciarmi lentamente alle spalle questi ultimi mesi incredibili.

I miei allenamenti continuavano in modo regolare, ogni giorno cercavo di camminare dai 10 ai 15 chilometri mentre la sera mi tenevo libero per trascorrere gli ultimi giorni con i miei amici.

Marco era sempre presente e tutte le sere ci vedevamo per una birra o una cena, legati da una sincera “fratellanza”, di quelle forti che si creano solo all’estero.

Addii

Aprile era arrivato e io a quel punto ero davvero molto allenato e impaziente di cominciare la mia tanto sognata impresa.

A fine mese Simona era qui di nuovo e per l’ultima volta nella mia stanza di Oxford. Avevo ormai dato le dimissioni e il primo Maggio era alle porte, passammo quell’ultima settimana insieme cercando di imprimere nella nostra memoria ogni persona, luogo e ricordo legato all’Inghilterra.

La valigia da portare in Italia era pronta, chiuderla è stato come mettere un punto al termine di una storia incredibile. Il 30 Aprile ho salutato Simona, sapevo che quella sarebbe stata l’ultima volta che l’avrei rivista sotto il grigio cielo inglese, era l’ultima volta che saremmo stati due cuori lontani ma immensamente vicini e complici. Ricordo che insieme a Marco andammo alla stazione dei bus, la partenza era fissata alle 14.00 e il bus era puntuale. Caricai le valigie nella stiva, Marco salutò Simona per l’ultima volta, dopo io e lei ci abbracciammo forte, un sogno finiva ma uno nuovo e ancora più bello stava per cominciare.

amicizie e sogni
Colleghi

Quello stesso pomeriggio passai dal negozio di Tommy a salutare i miei colleghi ma soprattutto Lewis, il mio manager, ci abbracciammo, ci salutammo e ci augurammo buona fortuna, io per la mia pazza impresa e lui per il suo imminente trasferimento in Giappone.

La sera invece la passai con tutti i miei più cari amici. Marco, Leticia, Elena, Jorge e Chris erano ancora una volta lì con me a festeggiare e a fare il tifo per quella nuova scommessa che stava cominciando.

Chissà come la vita ci sorprenderà nel futuro? Sei ragazzi con sogni grandi e diversi, ma tutti uniti ancora intorno allo stesso tavolo. Amicizie e sogni…

Mi fecero dei regali per dimostrarmi il loro affetto, ma la cosa più bella fu il biglietto che scrissero con frasi dettate dal loro cuore. Era tardi, avrei voluto restare lí tutta la notte con loro ma l’indomani mattina mi aspettava la prima di una lunga serie di levatacce, sarei partito alle 5 per vedere la celebrazione del primo Maggio sotto il Magdalen College.

Li abbracciai ad uno ad uno, li strinsi forte come il legame che ci univa, sapevo che quella vita ormai non mi apparteneva più, li salutai ed uscii veloce senza voltarmi, avevo un nodo grandissimo in gola e gli occhi talmente lucidi che non vedevo più nulla. Avevo bisogno di aria fresca…

Ero di nuovo solo lungo quelle affascinanti strade di Oxford, circondato dai college antichi e da quell’atmosfera unica al mondo…

Ciao Oxford, non potevo non dire addio anche a te, sei stata la mia seconda casa, continua ad ispirare quei sognatori che camminano persi sotto il tuo cielo.

Un lungo cammino mi aspettava, nuove Avventure, nuove amicizie e nuovi sogni… Ma questa é un’altra storia….

Tramonto tra le vie Inglesi

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